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Quando basta un fico: altro salto di qualità per Piazzetta Milù

I nostri migliori assaggi ed esperienze di gusto

 

La nostra rassegna dei “best of” per l’anno appena trascorso: quali piatti o avventure gastronomiche non abbandoneranno la nostra memoria? Oggi la risposta di Identità Golose è firmata Carlo Passera e Gabriele Zanatta

 

Ma che piatto è? Un semplice fico? Diciamo piuttosto: un fico che rappresenta bene la nuova dimensione cui sta ascendendo Piazzetta Milù, il ristorante di Castellammare di Stabia (Napoli) del quale già abbiamo scritto molto, e bene. E del quale si poteva anche dire, fino a non molto tempo fa, che lì il più giovane dei tre fratelli Izzo, ossia Maicol, è uno chef di evidente talento, possiede tecnica e fantasia, ma a volte ancora un poco acerbo, d’altronde è un classe 1993. Questo fico diventa il suo salto di qualità: Fico cotto alla brace, affumicato, su letto di ghiaccio con estratto di pepe del Camerun, incredibilmente lungo, dolce, fruttato, salato, piccante, quasi balsamico. Una piccola idea che diventa un lampo. È un assaggio che mostra la freschezza ora matura dello chef, e fa parte della raffica più interessante di bocconi al Piazzetta Milù, quelli piuttosto scapestrati che si gustano giù in cantina. Poi si torna su ed è anche divertente abbandonare il tavolo che è lì apparecchiato in sala per alcune tappe “itineranti”, si esce persino dal locale per un Hot-dog di calamaro come fosse take away. Un modo simpatico di proporre un fine dining del futuro.

Carlo Passera per Identità Golose

02.01.25

 




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